Il metodo Lab: il più potente tra i metodi colore
- Teacher-in-a-Box
- 25 giu 2022
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 24 gen 2023
Il metodo Lab è senza dubbio uno dei metodi colore più performanti e conoscerlo è indispensabile se vuoi lavorare professionalmente nel mondo dell'immagine, che sia grafica, stampa o fotografia, scopri con noi tutti i perché!

Oggi vogliamo parlarti di un argomento che ci sta molto a cuore, o meglio...
Di uno degli argomenti preferiti di chi ti sta scrivendo in questo momento: il metodo Lab! Questo perché qui in Teacher-in-a-Box non ci limitiamo a proporti videocorsi sulla creatività digitale: studiamo assieme a te e condividiamo i tuoi interessi!
Ma questa è una bellissima storia di cui ti parleremo più avanti...
Indice dei contenuti
Cosa sono i metodi di colore? 2.1. Metodo Bitmap 2.2. Scala di grigio 2.3. Duotone 2.4. Scala di colore 2.5. Multicanale
Impara la correzione colore professionale
La ragione per cui vogliamo proporti questo argomento è perché è a nostro parere una competenza imprescindibile quando si parla di correzione colore professionale, e padroneggiarne l'uso ti permette di operare correzioni davvero impossibili.
Per questo abbiamo chiesto a Marco Olivotto di creare quello che consideriamo uno dei nostri migliori corsi nell'ambito della correzione colore con Photoshop, si chiama 'Lab - I segreti del più potente metodo per la correzione colore in Photoshop' di cui puoi provare subito due lezioni gratuite!
Cosa sono i metodi di colore?
La domanda dovrebbe essere: a cosa serve un altro metodo colore?
Ma per poter rispondere correttamente è utile parlare brevemente di cosa sono i metodi di colore (o modelli di colore, o metodi colore), in particolare del funzionamento di due metodi colore che sicuramente conoscerai, in quanto decisamente i più canonici ed assodati: RGB e CMYK. Partiamo subito con la definizione secca: i metodi di colore non sono altro che modelli matematici astratti che permettono la rappresentazione dei colori in ambiente digitale utilizzando una forma numerica, di solito usando 3 o 4 valori, oppure componenti cromatiche.
Metodo Bitmap
Il metodo o modello Bitmap è molto semplice: si basa su soli due valori cromatici, il bianco ed il nero, che vengono utilizzati alternativamente per rappresentare i pixel di una immagine. Quindi o solo bianco o solo nero: un solo bit di informazioni digitale.
Scala di grigio
Anche per quanto riguarda il metodo scala di grigio le cose sono molto semplici: utilizza come da nome diverse sfumature di grigio per definire un'immagine, in quantità differente a seconda che l'immagine sia a 8 bit, oppure a 16 o 32 bit. Nello specifico, le immagini in scala di grigio a 8 bit utilizzano 256 sfumature, di cui la numero 0 rappresenta il pixel nero e il 255 il pixel bianco, quindi con la massima luminosità possibile, il numero di sfumature sale con il salire dei bit.
Ecco come appare un'immagine a 8 bit in scala di grigio.
Duotone
Il metodo Due Tonalità crea immagini in scala di grigio con canali colore personalizzati, queste tonalità possono essere da 1 a 4, e si possono impostare come desideri. È un metodo colore utilizzato quando si progetta prevedendo l’utilizzo di colori codificati, come i colori Pantone.
Scala di colore
Questo metodo viene usato quando si ha la necessità di produrre immagini di dimensioni ridotte mantenendo però una qualità accettabile, tipicamente per creare file di tipo GIF, ma anche presentazioni multimediali ed elementi per pagine web. Una immagine in scala di colore ha sempre un massimo di 256 colori, per questa ragione avrà un peso ridotto, ma una forte limitazione cromatica.
Multicanale
Il metodo multicanale è un metodo di cui non si sente parlare spesso, perché è un metodo colore utilizzato nella stampa specializzata: utilizza 256 livelli di grigio in ogni canale ed ha un proprio formato, il Photoshop DCS 2.0.
E cos'è un file DCS? È un file EPS, quindi un file vettoriale dove però i colori sono separati, ed appaiono come una raccolta di file, uno per colore. Il processo di separazione dei colori è un processo ESSENZIALE nella preparazione delle immagini destinate alla stampa industriale.
RGB e sintesi additiva
RGB, il più noto tra i metodi colore, si basa sulla sintesi additiva e sul modello degli illuminanti. Su di esso si basa il funzionamento di moltissimi dispositivi che utilizziamo tutti i giorni; una fotocamera digitale, uno scanner, un monitor, perfino il televisore di casa... Insomma, tutti i dispositivi in grado di emettere un fascio luminoso producono luce visibile tramite sintesi additiva.
E come? Cos'è la sintesi additiva? È quel procedimento di creazione del colore basato sulla somma dei fasci luminosi propri dei colori primari cui fa riferimento la stessa sigla: rosso (Red), verde (Green) e blu (Blue), e che darà come risultante 'finale' il colore bianco.

CMYK e sintesi sottrattiva
CMYK o quadricromia si basa sulla sintesi sottrattiva, ed è alla base di quasi ogni processo di stampa digitale ed offset; la stampa tipografica, quella a getto d'inchiostro, quella a sublimazione e via dicendo, e CMYK è la base anche delle mescolanze dei colori utilizzate nella pittura!

Questo perché la sintesi sottrattiva si basa sul modello dei pigmenti e sulla loro capacità di assorbire parte dello spettro luminoso: mescolando ciano (Cyan), magenta (Magenta), giallo (Yellow) otterremo... Il bistro, o nero pittorico, che però in fase di stampa digitale sarà finalizzato in nero (blacK, il nero è sempre identificato con la K e non con la B per non confonderlo col blu).

Il metodo Lab
Parliamo sinteticamente di cosa è il metodo Lab, ma senza mancare di dettaglio: Il metodo LAB è un sistema di elaborazione delle immagini che utilizza una rappresentazione che descrive i colori dividendoli in termini di luminosità (L), tonalità di colore A e tonalità di colore B. Le due scale di tonalità di colore A e B vanno da un valore negativo a uno positivo, e sono rispettivamente dal verde al magenta per la tonalità di colore A e dal blu al giallo la tonalità di colore B. Il modello Lab è stato sviluppato dalla Commissione Internazionale dell'Elettricità (IEC) per descrivere i colori in modo indipendente dalle caratteristiche della fonte di luce e dalle caratteristiche del mezzo di riproduzione, che sia un monitor o un altro media (fotocamera, stampante, ecc). Separando la luminosità e le informazioni cromatiche ti è così possibile lavorare sui due piani in modo indipendente, e questo ti permette una qualità impeccabile nella post produzione e anche una maggiore flessibilità di intervento.
Lab: a cosa serve?
Eccoci finalmente al punto: perché un terzo metodo colore?
A questa domanda ci sono diverse risposte! Uno dei motivi possibili (ma non certamente l'unico) è questo; nel momento in cui descrivi un colore tramite le sue coordinate RGB, ovvero una terna di numeri che indica l'intensità delle luci rossa, verde e blu che lo formano, non hai di per sé descritto quel colore in maniera precisa.
In altri termini, chiunque sappia qualcosa di teoria del colore è in grado di dirti che una terna come 190R, 127G e 34B corrisponde a un arancione, ma non è affatto in grado di dirti quale specifico arancione sia, ovvero quanto sia saturo, quanto sia chiaro, ecc.

Per fare questo non ci basta specificare che siamo in ambiente RGB, dobbiamo ANCHE specificare quali illuminanti rosso, verde e blu abbiamo in mente, in altri termini dobbiamo specificare un profilo colore. La cosa sembra ovvia e semplice sulla carta, ma nella realtà questo comporta una serie di difficoltà e problematiche non banali.
Lo stesso vale per CMYK: quando chiediamo a un tipografo di produrre un colore caratterizzato dai numeri 90C, 20M, 5Y e 10K, il turchese che stiamo chiedendo è diverso sia pure di poco a seconda che lo chiediamo un tipografo europeo o americano... perché i colori degli inchiostri sono diversi!

Metodo assoluto e metodo relativo
Quindi, come per RGB, anche in CMYK risolviamo il tutto specificando un profilo colore.
Resta il fatto comunque che i numeri che utilizziamo non hanno un significato assoluto, bensì relativo alle condizioni in cui ti trovi a lavorare.
In LAB tutto questo non succede!
Nel momento in cui specifichiamo una terna di valori come ad esempio 70L, (5) A e 35B, questa descrive una specifica variante di giallo che non ha bisogno di null'altro per essere perfettamente definito. Ti facciamo notare la scrittura: un numero trascritto tra parentesi viene considerato per convenzione negativo nel metodo Lab, al fine di evitare confusione con i segni che possono risultare difficili da leggere.

Conclusioni
Il metodo colore LAB è quindi un metodo assoluto, cioè un metodo che non dipende dai profili della fotocamera, del monitor, o della stampante.
Questo lo rende così unico e cruciale che viene utilizzato ad esempio nella conversione da uno spazio colore a un altro: quando converti un'immagine da RGB a CMYK ad esempio, è il metodo Lab a cui internamente Photoshop si riferisce per compiere l'operazione.
Questo è naturalmente solo un esempio e neppure il più importante: se dovessimo elencare di fila tutti i motivi per cui LAB è un metodo colore fondamentale e di assoluto interesse nel campo del ritocco, della grafica e dello sviluppo, questo post sarebbe decisamente eccessivamente lungo!

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